Massimo Zamboni “Nessuna voce dentro”

30  agosto  2018 - alle 18,30

Massimo Zamboni presenterà il suo libro “Nessuna voce dentro. Un’estate a Berlino Ovest” presso RAUM Italic / SPAZIO Corsivo.

«Quello che non posso immaginare è quanti miei coetanei da tutta Europa stiano convergendo sopra Berlino. Rasati, capelloni, isterici, gioiosi, intossicati: piccole schegge sconclusionate in cerca di qualcosa che non sanno».

“In autostop verso Berlino, senz’altra ragione che la voglia di andare: quando la vita parte, non si può multare l’eccesso di gioventù. Il Muro corre ancora in mezzo alla città, come un limite insensato e tangibile. Contro quella parete preme tutto il mondo conosciuto. Il racconto autobiografico e palpitante di una lunga estate tumultuosa, un’estate di liberazione.

Da Reggio Emilia in autostop fino a Berlino Ovest. È il 1981 e Massimo Zamboni ha ventiquattro anni: più che scappare dalla provincia, ha addosso una fame inappagata di vita. Come ogni ragazzo, di ogni epoca. Berlino, in quella lunga estate, sembra essere la città dei giovani, e della musica, della voglia di futuro, delle case occupate, un mix irripetibile di intensità e fragilità. E poi c’è il Muro. Entra in scena sommessamente, quasi soffocato dalla vitalità dell’esperienza cittadina, per poi impadronirsi dello spazio e del senso rivelandosi autentico coprotagonista del racconto. «Per i tedeschi “Muro” è sostantivo femminile. È una signora, die Mauer. Una signora muraglia austera e disadorna, dal seno piatto, vestita di grigio». Massimo di giorno serve ai tavoli di un tipico ristorante italiano, «avamposto della meridionalità più spermatica e terrosa», la notte si trascina solitario tra le macerie della città verso i locali più underground. Ma non si può sempre camminare nelle scarpe degli altri, frequentando le loro avventure. Forse non resta che ripartire. Ma proprio sulla pista di uno di quei locali berlinesi, avviene un inspiegabile e imprevedibile riconoscimento. Due ragazzi di Reggio Emilia, amici in comune e stesse militanze alle spalle, si incontrano per la prima volta. E da quell’incontro deflagrante nascerà poi uno dei gruppi ancora oggi più amati del panorama musicale italiano, CCCP Fedeli alla linea.”

Edizione Einaudi, 2017

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